Lean Startup è una metodologia di lavoro che mi piace molto perché ci permette di testare la nostra idea o prodotto strategicamente, cercando di realizzare l’investimento minimo per validare prima la nostra idea.
Solo per Startup? No, anche per piccole e medie imprese
Spesso quando si parla del modello Lean si pensa soltanto al mondo delle Startup innovative. La storia ci dice un’altra cosa.
Il concetto “LEAN”, cuore di questa metodologia, non è nato con le Startup, bensì dopo la Seconda Guerra Mondiale in Giappone. Concretamente nella casa automobilistica Toyota, dove lavorarono per ottimizzare la produzione in un momento di scarse risorse, al centro del nuovo metodo c’era evitare gli sprechi e migliorare il processo tra produzione e vendita del prodotto.
Lean Startup prende spunto da qui per creare un metodo di lavoro strategico, basato sul metodo scientifico, per costruire nuovi progetti e lanciare nuovi prodotti. Nelle parole di Eric Ries, autore del libro Lean Startup:
“Lean Startup non è un elenco di tattiche individuali, bensì una dettagliata e solida metodologia per sviluppare nuovi prodotti”.
Solo per nuovi prodotti? No, si può applicare in molte altre situazioni
Dunque si tratta di una metologia legata alla strategia di introduzione al mercato di un nuovo prodotto o servizio.
Questo significa che questa metodologia può essere applicata a nuovi prodotti sia da startup ma anche da aziende già aperte. Ma possiamo andare ben oltre, possiamo utilizzare questa tecnica anche quando abbiamo bisogno di fare un audit della nostra impresa e ottimizzare i processi, le risorse, ecc.
Come sempre, la differenza non la fa lo strumento ma quanto lo conosciamo e come lo applichiamo.
Non sai da dove iniziare?
Lean Startup per piccole e medie imprese
Non voglio qui descrivere in dettaglio il Lean Startup, ma parlare dei 3 punti centrali di questo metodo. Vedremo insieme come gli elementi chiave di questa metodologia possono essere applicati a moltissime situazioni e aziende.
Lean Startup: ipotizza, crea, impara
Ipotesi
Come qualsiasi buona metodologia strategica, il lavoro parte facendo le analisi giuste: mercato, competitor, target… Questo creerà le basi per progettare, con dati alla mano, un’ipotesi dettagliata per sviluppare l’idea, progetto, programmare un cambiamento aziendale, ecc.
MPV (Minimum Viable Product o Prodotto minimo funzionante)
Creare un MVP, in italiano prodotto minimo funzionante, significa prendere la nostra ipotesi e sviluppare un prodotto per introdurci velocemente nel mercato per testarla.
Questo ci permetterà subito di capire se ci sono modifiche da fare, se l’ipotesi era sbagliata, ecc. E lo farà con l’investimento minimo necessario di tempo e denaro.
Produrre un prodotto, diciamo base, non significa presentare un prodotto scadente o di bassa qualità, ma bensì non soffermarsi troppo in cercare la perfezione. Si tratta di concentrarsi nell’essenziale e poi perfezionarlo, modificarlo, farlo crescere…
Raccogliere dati e imparare
Una volta lanciato il MPV è arrivato il momento di avere risposte dirette e non più ipotesi.
La metodologia Lean Startup non garantisce il successo ma sì la possibilità di imparare velocemente e capire se il prodotto è accolto dal pubblico, se ci sono grosse modifiche da fare e anche di creare una roadmap del prodotto più solida.
I feedback e i dati raccolti saranno la base per i futuri sviluppi.
Lean Startup: strategia con più dati ma anche più agile
Questo metodo di lavoro, se applicato con le giuste accortezze, ci permette di creare strategie più solide e flessibili. La cosa più importante è ricordare che ogni realtà, progetto o idea è diversa, con le sue peculiarità, risorse, ecc. Per questo motivo, qualunque metodologia si voglia utilizzare è importante prima adattarla alla realtà.
Vuoi creare una strategia agile e solida?
Preferisci ascoltare? Puntata 34 del Podcast Strategiamo per il riassunto dell’articolo.